02/01/15

Cosa si Cela dietro le Onlus?


 
Giunge notizia dell’ennesimo rapimento di due volontarie italiane dell’ennesima ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che opera in una zona di guerra. Come al solito, dalle agenzie di stampa di regime, pochi interrogativi si levano su chi abbia il controllo di questa onlus, su chi la sovvenzioni economicamente e soprattutto su chi e perché abbia avuto l’imprudenza di inviare due ragazzine in una zona di guerra tra le più pericolose al mondo!

Ora, nella migliore delle ipotesi, si attiveranno i servizi segreti italiani per pagare il solito lautissimo riscatto al califfo locale (con i soldi dei contribuenti) che servirà per comprare armi, droga e chissà per quali altre nequizie. La diffusione indiscriminata delle Onlus appare come un fenomeno pianificato in modo poco trasparente che si avvale dell'opera di stuoli di ingenui bravi ragazzi che, aderendo ad esse, immaginano di fare del bene a qualcuno.

Da un’intervista del Corriere della Sera al coordinatore di questa strampalata Onlus (dal nome - ‘Horryaty’ - che, curiosamente, sembra quasi un anagramma del ROTARY, nota conventicola paramassonica) Roberto Andervill, 47 anni di professione ‘fabbro’:

«Certo, non siamo entrati da soli. Ci ha aiutato un gruppo di persone conosciute prima di partire, persone fidate. Abbiamo anche lavorato con altre associazioni italiane come We are Onlus e Rose di Damasco. (…) Abbiamo iniziato a raccogliere denaro per comprare materiale medico e beni di prima necessità in Turchia. (…) non doveva succedere quello che è successo. Ma sono sicuro che riprenderemo il nostro lavoro, tutti e tre insieme, molto presto».
Agli italiani sarebbe utile conoscere:
1)             da chi prendevano i soldi il fabbro quarantasettenne e le due studentesse ventenni per organizzare viaggi e procedere agli acquisti di materiale medico.
2)             Chi sono le persone fidate che li hanno aiutati.
3)             Da chi sono stati autorizzati per operare in un teatro di guerra così pericoloso come quello siriano ... in tre!
4)             Perché abbiano scelto la Siria e non altre zone del pianeta parimenti bisognose ma magari meno pericolose.
5)             Da chi sono gestiti o comunque mal consigliati.
6)             Com’è mai che si occupavano di aiuti medici non essendo né medici né infermieri?!?

Da decenni sulle ONLUS (si legga questo articolo di Repubblica) aleggiano sospetti di connivenza ad alti livelli con i servizi segreti sovranazionali e dedizioni singolari per traffici di uomini e denaro, quantomeno poco trasparenti. Le ONLUS sono quindi una scatola chiusa per l’opinione pubblica che ne sente parlare solo quando rapiscono i loro volontari ignari.
Chi le organizza? Chi le finanzia? Chi le coordina? Come e da chi vengono gestite? Mistero …
 

3 commenti:

  1. Il video delle due ragazze mostrate in TV in questi giorni non è per nulla convinciente. Mi sbaglierò, ma a guardarle bene, nonostante tengano lo sguardo rivolto in basso, sembra che 'ridano sotto i baffi'. Mi sbaglierò, è solo una sensazione, ma non sembravano affatto impaurite. Un essere umano, quando si sente a un passo dalla morte, ha un'altra faccia. In ogni caso, a prescindere da queste considerazioni soggettive, e come si evince dall'articolo, le contraddizioni e le ambiguità non mancano certo. Senza contare che sembra stia diventando un modus operandi.. Il dubbio c'è. Un'ultima considerazione: secondo il quadretto che ci si prospetta, sarebbe di 'utilità sociale' mandare due ragazzine in un teatro di guerra? Certo, la facciata del volontariato è un ottimo pretesto per qualsiasi cosa. Abbiamo visto anche cosa è diventata la Protezione Civile, negli anni, tanto per restare in casa.. Da una parte gente pronta a mettere il cuore per aiutare il prossimo, dall'altra corruzione e imbrogli sulle spalle degli ignari volontari. Se poi i volontari non fossero ignari.. sarebbero complici. Le ONLUS dai bilanci sempre in pareggio che non pagano tasse.. difficile verificare la veridicità dei movimenti di denaro all'estero. Ma potrebbe esserci di più. In fondo essere presenti in tutto il mondo sotto forma di associazioni di volontariato potrebbe essere uno stratagemma per creare una rete di collegamento fra il disegno massonico globalista e le fasce meno abbienti della società. Quelle non ancora schiave dello smartphone o ipnotizzate dalla TV. Un modo per raccogliere informazioni? Chi mai sospetterebbe di un volontario che 'offre se stesso' agli altri? Per non parlare di eventuali raggiri che potrebbero essere finalizzati al mero riscatto economico come nel caso specifico. Con questo non vorrei generalizzare, si parla di casi e non dell'intera categoria. In ogni caso, oggettivamente, c'è qualcosa di maledettamente poco trasparente, in molte ONLUS. C'è troppa gente che 'fatica senza lucrare', e ancor più numerosi sono quelli che, con un lavoro remunerato, faticano senza riuscire a sbarcare il lunario, chiedendosi magari il perchè di tanta segretezza nelle ONLUS se di vera utilità sociale si trattasse..

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    1. E' così, ed i tuoi dubbi, a mio parere, tutti fondati. Dietro tutta la macchina del 'volontariato' e della 'beneficienza' aleggiano oscuri personaggi che si avvalgono spesso di ragazzi in buona fede per mantenere la loro facciata pulita. Mi vengono in mente le tante associazioni di volontari per l'ambiente che tacciono sulle scie chimiche ad esempio. Che le ONLUS possano rappresentare delle avanguardie di controllo in zone poco coperte dalle protesi elettroniche che abbiamo noi ,,, potrebbe essere vero. E' incredibile come qualcuno possa contare su 3 sprovveduti per un teatro di guerra brutale come quello siriano! Sulle due ragazze occorrerebbe approfondire...grazie per il commento.

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    2. L'analisi di Emanuele Paganini mi pare persuasiva. Certo è che le ONLUS sono spesso come le cooperative: specchietti per le allodole.

      Ciao

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