04/02/15

Tutti in Piedi


 
Tutti in piedi ad applaudire il nuovo presidente. Noi no. Possiamo solo osservare l’inutilità del tutto, il suo essere drammaticamente obsoleto oltreché grottesco e purtroppo assai costoso. Questi episodi di autoesaltazione servono evidentemente a coprire il nulla che l’intera classe dirigenziale italiana (non solo politica quindi) ha prodotto nei decenni passati per risolvere i gravissimi problemi di un paese, che versa oggi in uno stato di declino pauroso, ed il suo ruolo totalmente privato di utilità, senso e regole.

Gran parte dello stato è infatti materialmente gestito dalle congreghe, mafie e massonerie varie. La parte restante è stata regalata alle grandi famiglie rapaci oppure ‘data in gestione’ ai capi oscuri di quell’imposizione brutale ed occulta che è l’Unione Europea.

Applaudite quindi con il vestito buono di sartoria di lusso, pagato con le lacrime del popolo italiano. Innalzate lodi al nulla. Uno spettacolo misero che purtroppo si ripete da sempre, seppure con emblemi e colori differenti. L’appartenenza di casta gioca evidentemente un ruolo prepotente nella debolissima psiche di questi signori. Al di fuori però un paese langue. Al di fuori la penisola è terra di predazione di forze oscure. Tanto è inutile prendersela con chi davvero ‘non sa quel che fa’ (e neppure bene chi sia). Riporto su suggerimento di un’amica le parole di Antonino Galloni e quelle di Paolo Franceschetti. Viva l’Italia.

‘ … Arbitro imparziale tra le fazioni politiche è fondamentale a qualsiasi livello della pubblica amministrazione, ma la Costituzione Italiana non nasce imparziale. Tutt’altro: essa è dalla parte delle componenti più deboli della Società e quindi impegna tutti a perseguire – ai vari livelli di responsabilità – la giustizia economica ed il riequilibrio. Da oltre trent’anni invece sono stati protetti solo i più forti ed i loro interessi ponendo le basi causali della caduta di ogni civiltà: la concentrazione del potere economico e finanziario oltre la soglia di ottimale promozione degli investimenti reali produttivi. Occorrerebbe dunque semmai una forte parzialità a sfavore dei più forti, della finanza speculativa, delle naturali derive autoritarie e a favore dei più deboli, dello sviluppo economico, della democrazia.

‘ … Per adesso, una cosa buona questo presidente l'ha già fatta. Il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale, di cui Matterella è stato membro, ha dichiarato illegittimo il sistema di votazione, sostanzialmente affermando che tutto il parlamento è illegittimo, e quindi implicitamente dichiarando che, giuridicamente, anche Renzi, ad esempio, occupa un posto che non gli spetta. Ma va da sé che oggi anche l'elezione del Presidente della Repubblica deve essere considerata costituzionalmente illegittima. In altre parole, abbiamo un Presidente della Repubblica che, caso unico in Italia e forse al mondo, ha, di fatto, affermato in un documento ufficiale, quale una sentenza della Corte Costituzionale, di essere un presidente illegittimo. L'inizio non è male.
 

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