12/09/15

Sugli Esseni

LA FORTEZZA DI MASADA
 
« ...allorché i Figli della Luce porranno mano all'attacco contro il partito dei Figli delle Tenebre... »
(Regola della Guerra)

Sotto la denominazione di ‘Esseni’ (dall’etimologia ancora non chiara) ricadevano sottogruppi sociali legati tra di loro dal rispetto integrale dell’antica legge mosaica. Si trattava di una falange di quella che oggi potremmo definire resistenza ebraica all’ellenizzazione ed alla latinizzazione delle terre di Palestina.

Altri nomi accompagnano le stesse genti: zeloti (zelanti della legge), nazareni, sicari e maccabei ancor prima. Si trattava di comunità organizzate su di una gerarchia di tipo militare, che seguivano uno stretto protocollo di ‘arruolamento’ e che praticavano un isolamento etnico e culturale oltranzista, per la conservazione maniacale della purezza del popolo eletto (dall'alieno Yahweh), da conservare sino all'estremo sacrificio, sino cioè al suicidio di massa pur di non cedere all'impurità. Tale incomprensibile ed illogico (nonché razzista) atteggiamento è purtroppo ancora oggi tipico di questa bollente zona del pianeta.
 
GIOVANI COLONI DANZANO ATTORNO AD UN BLINDATO
 
COLONI ISRAELIANI SBEFFEGGIANO UNA DONNA ARABA
 
I nemici giurati di tali gruppi ‘eversivi’ (così come li consideravano i romani) erano i loro simili, venduti all'empia globalizzazione del tempo, greca prima e latina poi. Ad uno di questi gruppi militanti apparteneva Giovanni il Battista (vedi frase di Benedetto XVI al fondo di questo post) ed anche Giuseppe Flavio, il celebre storico romano salvatosi sorprendentemente per caso da un suicidio collettivo imposto, figura chiave nel dipanarsi della Storia dall’anno zero in avanti.

Altro nemico giurato dei ‘fedeli nella luce’ era Paolo di Tarso (un agente provocatore segreto di Roma) colpevole di propagandare, dopo la sua conversione, un’adesione alla fede ebraico/cristiana blanda e distorta. La disputa feroce con Giacomo (l’esseno fratello di Gesù) è proseguita infatti per anni e mai placata se non dall’abreazione di Paolo da parte di una nutrita centuria romana da quelle terre così calde.
 
CAVALIERI TEMPLARI
 
Alcuni tratti simili possiamo rinvenirne nel corso della storia nelle congregazioni templare e catara e nelle tante 'regole' del monachesimo. La suddivisione interna gerarchica della loro società, la condivisione dei beni e la propensione all’aureo isolamento (pur intervenendo con costante pressione sullo svolgimento degli accadimenti) sono loro caratteristiche comuni, seppur considerando le dovute differenze relative di 'atteggiamento' storico e sociale.

Si tratterebbe quindi, nel caso degli esseni, non di una confraternita di terapeuti e pacifici vegetariani (come alcuni interpreti 'ufficiali' li dipingono) ma di una forma arcaica di monachesimo armato attivo basato sull’osservanza ortodossa della legge ebraica di interpretazione messianica. E’ davvero singolare notare infine come il cristianesimo ed il cattolicesimo romano nascano dalle parole di un rinnegato dall’ultraortodossia ebraica, Paolo, la cui azione terrena era fonte di feroci dissidi con i diretti consanguinei e conoscenti diretti (al contrario di Paolo) di Gesù.
 
MANDEO O 'CRISTIANO DI SAN GIOVANNI'
 
E’ Paolo (assieme, probabilmente, a Giuseppe Flavio) ad aver creato il cristianesimo odierno, operando con ogni probabilità ad un’operazione di sincretismo religioso (in primis con il mitraismo) e di astrazione dalle finalità tanto oscure quanto impattanti. La diffusione del cristianesimo deriva quindi da un’operazione ritenuta al tempo illecita e contraria alla Legge dei padri, organizzata da un personaggio dal pensiero singolare ed animato da motivazioni assai difficili da comprendere nelle loro interpretazioni canoniche. E' questo tipo peculiarissimo e sincretico di cristianesimo che si è infine imposto come religione ufficiale dell'impero romano.

ESSENI DELL'ANNO 2015: MANDEI AI LAVACRI RITUALI
 
Ultima considerazione: la figura di Gesù, la sua morte e le sue parole tratte dal vangelo di Matteo ('non sono venuto a portare la pace ma una spada' ed inoltre '...e chi non ha una spada ne compri una!') divengono così perfettamente comprensibili se inserite in un ambito di resistenza armata e di azioni di disturbo e guerriglia. Davvero patetici appaiono gli sforzi dei catechisti odierni nel volerle interpretare come frasi dal significato puramente metaforico.

Sulla regola essena, infine:
"Ci colpisce la devota serietà di questi scritti: sembra che Giovanni Battista, ma forse anche Gesù e la sua famiglia, fossero vicini a questa comunità. In ogni caso i manoscritti di Qumran presentano molteplici punti di contatto con l’annuncio cristiano. Non è da escludere che Giovanni Battista abbia vissuto per qualche tempo in questa comunità e abbia in parte ricevuto da essa la sua formazione religiosa" - Benedetto XVI    
 

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