30/09/16

L'illogica ed Oscura Pressione dei Leviatani


Le compagnie farmaceutiche, di concerto con le istituzioni nazionali ed internazionali che affermano di occuparsi della salute umana, hanno mentito e quindi possono farlo ancora. Occorre sempre tenere a mente le menzogne e le bizzarrie mediatiche sollevate in occasione di invero inesistenti pandemie globali.

La farmaceutica impera in questo mondo contraffatto. Le malattie decrescono fino a sparire quando non c’è la guerra, c’è acqua potabile e cibo sano e fresco per tutti. Gli andamenti delle malattie per le quali è prevista oggi una profilassi vaccinale obbligatoria erano già quasi al minimo prima dell’introduzione delle vaccinazioni. Terminate le guerre e ripreso un corso normale della vita sociale, le malattie scompaiono da sole.
Inoculare in un essere umano di pochi mesi un mix di sostanze tossiche mi sembra un azzardo incosciente. Un neonato che cresca in un ambiente amorevole, sano e pulito corre pochi rischi per la sua salute: siamo i pronipoti di miliardi di esseri umani che si sono già ampiamente selezionati per quanto riguarda la resistenza alle malattie infantili.
L’efficacia delle vaccinazioni è in dubbio. Oscura è la loro preparazione. Se fossero davvero fondamentali allora dovrebbe essere lo stato a confezionarli e non una casa privata! Morbosa la pressione delle istituzioni per consigliarne l’assunzione. Incredibile l’esclusione di bambini dalle scuole se non vaccinati. Preoccupante il pressing dei leviatani e dei loro sgherri.


La risposta popolare è sempre più misurata: il calo delle vaccinazioni infantili è il frutto di una maggiore consapevolezza collettiva. E’ il segnale che il pensiero unico sta barcollando. E’ un indice di libertà che ovviamente impensierisce non poco le istituzioni costrittive pubbliche, il cui dominio è basato sul trauma e sulla sopraffazione, per conseguire l’annichilimento dell’individuo a vantaggio del corpus collettivo, un insieme meglio controllabile e meglio utilizzabile per i propri loschi scopi.

In Italia dilaga oggi la povertà. Povertà significa accettare cibi di scarto, curare meno l’igiene, deprimersi. Ciò favorisce l’insorgere di malattie. Tutte le malattie e non solo quello sparuto gruppo sottoposto a copertura vaccinale. Per debellare le malattie occorrerebbe allora in primo luogo risorgere da uno stato prono e riappropriarsi della propria individualità, assicurare a tutti una vita dignitosa in piena libertà.
Per il leviatano però è molto più semplice imporre dazi e divieti ed obbligare genitori spaventati ad inoculare veleni sconosciuti ai propri infanti. In questo mondo capovolto, regna l’illogica condotta oscura del male, quest'ultimo impersonificato (secondo loro) dal germe assassino, così come il demonio lo è per l’officiante religioso.
Il bimbo neonato quindi deve fare il debutto in società: battesimo purificatore e vaccinazioni profilattiche. Il male va tenuto lontano, no? Il prete e il medico, nei loro lunghi camici neri o bianchi, provvedono alla sicurezza dei nostri neonati. Buffo, no? Provate a dare ai bimbi amore, acqua ed aria pura e cibo sano (fresco, locale, non ogm e non trattato!); ma di questo non si parla, strano davvero.  

28/09/16

I Falsi Testamenti


Il FalsoTestamento’ è l’ultima fatica letteraria di Mauro Biglino edito da Mondadori. Nel libro si descrivono ed elencano le sostanziali identità di sostanza e di comportamento degli elhoim biblici e degli altri gruppi divini, che insistevano su altre porzioni di territorio terrestre e su altre popolazioni come quelle greche, romane, fenicie, barbariche, etc. … .
Interessanti a proposito sono le somiglianze esaustive tra le velleità degli elohim biblici e quelle altrettanto spaventevoli degli dei omerici, comparate nei versi dell’antico testamento e in quelli dell’iliade e dell’odissea. La schiatta ‘divina’ non smentisce mai la sua sete di possesso materiale, di autoritarismo grossolano, di indicibile crudeltà. Leggendo le scritture secondo le brillanti interpretazioni di Biglino, sorge immediato il sentimento di pietà umana verso quei popoli sventurati, sottoposti a tanto brutale dominio.
Dispiace solo che Biglino, scriva sempre i suoi libri come se fosse la prima volta. Dopo numerose pubblicazioni, e fatti i doverosi distinguo, ci si aspetterebbe maggiore schiettezza e minore propensione alle premesse deontologiche. Prima di ogni capitolo infatti (o quasi) dobbiamo perdere tempo nel leggere le sue istruzioni per l’uso che sono poi sempre le stesse e riguardano la sua visione diretta e letterale dei testi antichi.


Ci si aspetterebbe dal Biglino d’oggi maggiore immediatezza data la consapevolezza di aver ormai convinto decine di migliaia di persone a rivedere le proprie convinzioni sui personaggi biblici. Sarebbe a mio parere doveroso incamminarsi nelle ipotesi più strutturate e fare paragoni con l’era attuale, non priva di interferenze possenti, oggi come allora.
La tecnologia è sempre stata l’arma del potere trascendente, il mezzo con il quale diviene immanente. Oggi come allora sono graditi i sacrifici di carne e sangue umano; oggi come allora l’obiettivo del potere è il dominio.
Dovremmo infine porci la domanda se sia ancora valido ed accettabile oggi il nostro riferimento ingenuo alle religioni ed alle ritualità. Dovremmo chiederci se il tempo speso all’osservanza di regole imposte non sia sprecato. Dovremmo infine conoscere meglio noi stessi e le peculiari modalità del nostro pensiero, senza perdere tempo in cantucci del sapere (come è ormai la teologia) che hanno avuto il solo ruolo di impedire una visione chiara ed obiettiva della nostra condizione umana.

27/09/16

Indizi Minimi di una Apocalisse Spuria


Per rendersi conto degli effetti deleteri di un condizionamento che pare irreversibile, basterebbe considerare il solo richiamo, la lusinga, esercitata dall’industria del turismo di massa quando si fa garante di portarci in luoghi “ancora incontaminati”. Nella richiesta dell’offerta, in un certo senso, è implicita la stessa confessione circa la fonda aberrazione che categorizza esistenze sempre più tristi.
E’ la sottintesa ammissione di sconfitta esistenziale del nuovo “proletariato morale” cui appartiene trasversalmente ogni ceto sociale che s’identifica nel “progresso”. Viviamo in un ambiente degradato, sempre più simile per analogia simbolica ad una sorta d’inferno artificialmente assemblato e chiediamo all’industria del turismo massificato di portarci la dove il degrado sembra non essere ancora arrivato. Tale aspirazione, in realtà, rappresenta unicamente l’infelice assuefazione alla condanna toccata in sorte al cosiddetto “uomo emancipato”, figlio del progresso, inteso come l’im-perfetto sottoprodotto esistenziale di una non-cultura che per esistere deve alterare irrimediabilmente le sorgenti dell’equilibrio e della grazia.
Ciò è considerato perfettamente legittimo dall’uomo-cavia-consumatore, ma in realtà è solo una follia, una follia propriamente oscura.
Il culto dell’efficienza solo materiale, su cui basa la propria autorevolezza il macchinismo imperante, tende a formare masse di persone dalla coscienza anestetizzata, miseramente nevrotizzate e completamente aperte, ossia, del tutto indifese, a ogni tipo d’imbonimento collettivo la cui unica finalità, peraltro davvero maldissimulata, è la castrazione morale dell’intera umanità.
Tuttavia, non possiamo disconoscere il mondo nel quale viviamo, ma è altresì palese lo stadio avanzato dell’attuale “evoluzione regressiva”. La cosiddetta “civiltà moderna”, impropriamente definita come “civiltà”, il suo innovativo apparato ideologico transnazionale (globalizzante) non è altro che un energia (eggregora) distruttiva e omicida.
E’ la nuova, sofisticata e deleteria, forma d’intesa tra quanto stimola e legalizza subdolamente i vizi peggiori assieme la conseguente aggressività che comporta appunto l’essere irrimediabilmente viziati e al tempo stesso impossibilitati ad esaudire le molteplici smanie artificiosamente indotte, dunque, una nuova società globale totalmente deviata verso un inesorabile quanto incombente suicidio di massa, giustificato peraltro come “inevitabile conquista del progresso”.

L'Italia ha la forma di uno Stivale


ADNkronos: Fa discutere la denuncia del presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, secondo cui a provocare la fuga dei cervelli è anche la corruzione negli atenei. Ma il fenomeno, che nemmeno il divieto 'anti-baroni' della riforma Gelmini sarebbe riuscito a intaccare, era stato 'certificato' per la prima volta su una rivista internazionale nel 2011. E forse non a caso a puntare il dito era proprio un cervello in fuga. A stabilire - statistiche alla mano - che l'università, nel Belpaese, è un 'affare di famiglia' è infatti una ricerca targata University of Chicago Medical Center, firmata dall'italiano Stefano Allesina, professore del Dipartimento di Ecologia ed evoluzione dell'ateneo americano, dove è anche responsabile dell'Allesina Lab.
La sua analisi della frequenza dei cognomi nelle varie discipline e istituzioni universitarie evidenzia un raggruppamento insolitamente alto degli stessi 'nomi'. Indicando, secondo lo studioso, un "nepotismo diffuso" nelle scuole del Paese. Insomma, non si tratta di pochi casi isolati, finiti magari sulle cronache dei giornali: cattedre, dottorati e ruoli di spicco si tramandano di generazione in generazione.
Oltre 27.000 cognomi diversi sono apparsi almeno una volta nel set di dati, e Allesina ha cercato di verificare se alcuni tornassero più spesso del previsto in determinati settori. Così ha programmato il computer per condurre un milione di test casuali nel database e vedere se la probabilità di incappare negli stessi cognomi fosse paragonabile a quella generale, che si trova nella vita reale.
Risultato? Il ricercatore si è ritrovato con in mano una frequenza improbabile degli stessi cognomi, 'spia' secondo lui di assunzioni nepotistiche. "E 'molto semplice, chiunque con un computer portatile può fare questa prova - diceva Allesina - E anche con questa analisi semplicistica può scoprire che alcune discipline sono al di sopra e al di là di quello che uno potrebbe aspettarsi".
"In Italia, c'è una fuga di cervelli enorme - sottolineava Allesina - Penso che questo tipo di pratiche di assunzione" messe in luce dall'analisi statistica dei cognomi, "contribuisca molto a questo fenomeno. E anche al fatto che le università italiane non vantino rank molto elevati a livello internazionale". - (l'articolo completo su ADNkronos) -

commento: lo sanno tutti che l’Italia è un paese a conduzione familiare, massonica e mafiosa. Ho visto di persona professoroni universitari utilizzare il cognome della madre per vergogna! Provate ad entrare in un qualsiasi settore dell’amministrazione pubblica senza ‘spinte’. Provate a vincere una borsa di dottorato per soli meriti accademici o, addirittura, una cattedra universitaria. Infine, iscrivetevi pure ad un concorso per magistrati (coloro che dovrebbero vigilare) o notai, oppure provate a fare la carriera diplomatica. Di un posto nelle forze armate ne vogliamo parlare? Ne vedrete delle belle. 

Ecco perché l’Italia va a rotoli, considerando solo i microsistemi. Anche un posto per autista di autobus o di spazzino è sottoposto alla gestione da parte di qualche barone. La raccomandazione è un cancro micidiale perché alimenta una catena individualmente e socialmente devastante. Il risultato è che l’italiano onesto e capace fugge o si deprime mentre il corrotto/corruttore, e quindi imbecille e tronfio, resta. 

Senza il calcio nel didietro, nel nostro paese non si accede a nessuna carica … ora ho capito perché l’Italia ha la forma di uno stivale!

26/09/16

La Guerra alla Realtà


La guerra alla realtà ha origini antiche. Già l’impero romano dispensava cibo e giochi, all'interno di un'urbanistica totalitaria, per poter proseguire nella sua opera egemonica, mantenendo le masse popolari in uno stato passivo e, a dispetto delle apparenze, inattivo.
Oggi le masse popolari sciamannano in ogni dove, in località inattese, in discoteche stordenti, assembrate in lembi di terra assolati. Praticano ogni tipo di attività fisica in modo sperticato e disarmonico, lontani da un sentire profondo e silenzioso. Le corse fameliche all’acquisto compulsivo sono esilaranti, le code ai supermercati o ai caselli, avvilenti.
Dietro questo apparente movimento si nasconde impietoso lo spauracchio del non senso. Dietro le risate sganasciate degli adolescenti, emerge spesso un nulla entropico disperante. Il pensiero mette paura e disagio. La tensione spirituale incute timore e diffidenza. L’eloquio pindarico ed inatteso spinge alla fuga o alla derisione.
L’omologazione verso il fremito motorio ebetoide è una forza poderosa. Tutto è utile per mantenere il velo alzato. Quel velo che impedisce a noi ed ai nostri simili di guardare la realtà, i cui indizi sono abilmente e pervicacemente celati. La guerra alla realtà ha un grande futuro.