03/12/17

Omero nel Baltico


Convince studiosi ed amatori l’ipotesi di Felice Vinci sull’origine baltica delle vicende narrate nei poemi omerici. Mitologie nordiche, nomi, caratteristiche e posizione geografica dei siti baltici concordano in modo sorprendente con l’impostazione e gli scenari di Iliade ed Odissea, lasciando supporre che un antico schema narrativo nordico sia stato sovrapposto a tutt’altra disposizione geografica, quella mediterranea, non permettendo però una sua compiuta adesione.

Altri elementi a favore dell’ipotesi di Vinci sono le caratteristiche somatiche degli eroi omerici, molto più plausibili se ricondotte alle genti baltiche, e le frequenti inquadrature climatiche omeriche, anch’esse riconducibili a climi freddi e brumosi, a mari scuri e minacciosi, a coste impervie e severe, ben lontane dalle dolci fattezze moderate del mediterraneo.

Esaurienti infine nel libro ‘Omero nel Baltico’ le note paleoclimatiche e geografiche, minuziose ed accurate, e le attente analisi del testo omerico che permettono di accettare con serenità le ipotesi di ricerca di Vinci, prossime all’apertura mentale indispensabile per un vero ricercatore ed assai distanti dalla sclerotizzazione accademica.


La lezione di Vinci, il suo metodo d’indagine, è inoltre da considerare sempre efficace in ogni settore della libera ricerca. Conoscere dovrebbe rimanere un processo libero e creativo. Non esiste nessuna verità assodata ma una serie di infinite puntellature di un sistema di controllo del pensiero che viene definito dai regimi attuali, ed impropriamente, cultura.

Il sistema di controllo fonda la sua base pretestuosa sulle conquiste accademiche di un secolo precedente, impedendo quella elasticità non solo indispensabile per la libera ricerca ma fonte di gioia e spensieratezza, le nemiche numero uno dell’umore medio del tristo accademico.

Ai ricercatori che si interrogano sulla forma della Terra, sulla presunta evoluzione delle specie e su tanti altri dogmi accademici, un buon impulso per proseguire in un lavoro sereno, gioioso e foriero di risultati inaspettati. Il pensiero è fluidità ed inventiva, relegarlo in contesti corazzati dall’approvazione di regime non fa che spengerne le potenzialità, impedendone uno sviluppo incognito ed inaspettato.

7 commenti:

  1. Comprai il libro di Felice Vinci qualche mese fa ma devo dire che per quanto sia affascinante non e' per niente una lettura facile.

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    1. Io lo trovo invece di facile lettura. L'insieme è semmai complesso ma il testo è scorrevole ed adatto a tutti i lettori.

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  2. Ipotesi quanto mai plausibile, accolta e rilanciata pure dalla grecista Calzecchi Onesti.

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    1. Che la questione omerica si stia rischiarando? E' stato un rompicapo per millenni.

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  3. Direi di sì, anche se molti nessi risultano ancora oscuri: donde provenivano gli Indoeuropei? Di che stirpe erano? Quale fu il rapporto con i Sumeri? Etc.

    Ciao

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    1. E se l'indeuropeo non fosse mai esistito? Mi permetto di segnalarvi il mio libro da comodino: 'La Favola dell'Indeuropeo' del grande Giovanni Semerano (ed. Bruno Mondadori). Ciao

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  4. Ahi,ahi, ahi, con gli Indoeuropei si toccano dei nervi scoperti sensibilissimi, esempio questo breve video “Aryans and the Origin of Indo-European Languages” https://www.youtube.com/watch?v=vsZToOTYx4k come tanti altri è censurato su YouTube, d’accordo con Thor si vede, ma i soliti noti sono lì solerti davanti al cancello a far la guardia e son potenti e spregiudicati.

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