21/05/18

Scusate se insisto, ma ...


Scusate se insisto ma caldeggio la visione di questo spezzone di ipnosi conoscitiva sulle scie chimiche. La durata è limitata a 20 minuti circa. Ciò che ne viene fuori è un’estrema sintesi ma rispecchia i timori più fondati dei maggiori esperti in merito. Le motivazioni energetiche ed eteriche delle tante operazioni di manipolazione della biosfera terrestre sono essenziali per darsene una ragione. Se non realizziamo la presenza della nostra sfera energetica, dei tanti tentativi di predazione da parte di entità ferine, dell’unicità del genere umano in un contesto vasto, rischiamo di perdere di vista gli obiettivi finali del contendere, soffermandoci invece su particolari di poco conto. Il quadro d’insieme è coerente, si intreccia alla manipolazione di tutta la vita organica ed alle intrusioni elettroniche e robotiche sempre più pervasive ed ormai occultate ai nostri limitati sensi. Fatemi sapere cosa ne pensate.

15 commenti:

  1. L'istinto mi ha sempre suggerito che dietro queste operazioni di aerosol c'era anche lo scopo di riterraformare il pianeta e tutto ciò che ospita. La via transumanista intrapresa è già evidente da decenni e anche la cinematografia ci ha messo più volte in guardia. Essi vivono.

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    1. O sarebbe meglio dire 'essi sopravvivono'? Credo che senza di noi sarebbero ben poca cosa.

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  2. Davvero in pochi potranno riconoscere la fondatezza delle conclusioni emerse dall'indagine eterica qui proposta. Gli eventi con sempre maggior evidenza dimostrano di culminare in una crisi globale irrimediabile. Irrimediabile almeno per l'estensione del Ciclo attuale. Le maglie della rete elettromagnetica s'ispessiscono giorno dopo giorno e benche' non possano trattenere l'essenza spirituale sicuramente catturano lo scrigno sensibile che inesplicabilmente la racchiude: la nostra psiche quanto mai manipolata. Quella attualmente in corso e' una guerra sperimentale condotta contro l'umanita' intera. Una guerra alchemica abilmente dissimulata, che persegue una finalita' aberrante volendo trasmutare la coscienza in un dato programmabile. E' un continuo attacco alla 'substantia', che è la realtà individuale della vita manifesta nella sua autonoma esistenza finora apparentemente inviolata nei suoi fondamenti, ma forse nemmeno questo sarebbe esatto. A ogni modo l'indagine condotta da Carsi conferma le nostre prime intuizioni, che la geoingegneria clandestina persegue la definitiva sottomissione dell'essente. Non e' detto che vi riescano, anzi tutt'altro, ma i loro insistenti tentativi sempre piu' scomposti non possono impattare senza danno sulla trama sensibile. L'aratura inversa al senso dei cieli realizza l'avvenuto capovolgimento dei valori che hanno garantito un'interazione di sicura empatia tra l'uomo e l'ambiente. Oggi lo squilibrio e la disarmonia sono la regola e finora la societa' dimostra di essersi adattata magnificamente. I pochi cosiddetti consapevoli non e' detto potranno mantenere alta la propria attenzione energetica...anzi. Non sarebbe nemmeno il caso di caldeggiare una visione nichilista, la cui apparente irrimediabilita' individuata nelle atroci contraddizioni della coscienza avanzata sulle strade dell'eta' moderna gia' ebbero modo di constatare Leopardi e Nietzsche, loro poi disponendo di ben altro Lume riflessivo che non la nostra misera pila tascabile. Respiriamo e ci nutriamo di nanoelementi da almeno un ventennio, per non parlare di tutto il massivo inquinamento radioattivo e chimico occultato dal secondo dopoguerra ad oggi. Un altro solido schiaffone elettromagnetico arrivera' dalle prossime frequenze di trasmissione 5G. Alla fine valgono ancora una volta e una volta per tutte le antiche dottrine gnostiche i cui frammenti intuitivi di salvezza furono presenti tanto nei presocratici (Eraclito) che nelle rivelazioni del Buddha. Non lasciarsi depistare dal decadimento personale e collettivo, non farsi impressionare dal degrado generale e dall'imminente tracollo dei tempi. Imminente poi vorrebbe poter significare altri diecimila o centomila anni di declino piu' o meno programmato. Personalmente confido che se anche la psiche va in pappole il forziere dello spirito attivera' da se' una sua circostanza di salvataggio remoto. A un certo momento tutto e' motivo di distrazione. Non rimane altro che focalizzare l'istante e vivere il quotidiano consapevoli che il momento presente e' eccezionalmente drammatico. Boezio vi riusci' ai tempi suoi e in condizioni maggiormente critiche. L'isolamento talvolta puo' essere in questo una condizione necessariamente amara ma imprescindibile nostro malgrado

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    1. Un quadro lucido della situazione Giovanni. La concentrazione è oggi più necessaria che mai. Chissà in cosa consisterà quel 'salvataggio remoto' di cui accenni?

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  3. Sarebbe anche chiaro come da una dato momento in poi hanno operato le forze della destabilizzazione. Tutto questo continuo ammiccamento pop-ipnotico vuole ridurre l'individuo a una condizione estremamente involuta, rendendolo meno che plebeo. Plebeo non significherebbe persona del popolo. L'accezione sottile di 'plebeo' vuole significare una cosa soltanto: schiavo del suo ego volgare. Non e' plebeo chi riesce a ricomporre in se stesso la tensione che muove al recupero ideale dell'originaria nobilta' propria all'animo incorrotto. Dell'animo virtualmente connesso al Nulla Splendente. Dunque, il plebeo nasce una sola volta attraverso la sua apparizione meramente biologica e nello svolgimento orizzontale della sua prevedibile esistenza emotiva si lascia condizionare e abbindolare da tutto cio' che arriva a determinarne la diminuizione del significato elettivo. L'aristocratico, invece, e' solo colui che riesce ad essere superiore a se stesso e migliore in se stesso e in se', iniziaticamente, rinasce giorno dopo giorno e in maniera sempre piu' definitiva. Le emozioni negative sono un vortice che impediscono al flusso iniziatico di pervadere l'essere e uno finisce per compiacersi di essere divorato dalla sua stessa disistima. E' una via infausta. Il comando e' Trascendi l'impressione negativa. Questo e' cio' che una persona dovrebbe costantemente ripetere a se stessa. Allo stato attuale non credo esistano altre vie percorribili. La strada e' solo in salita o solo in discesa. Fermarsi e' impossibile.

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    1. L'apparente stasi evolutiva (od involutiva) è appunto solo apparenza. Viviamo in un bilico anche se in pochi sembrano accorgersene. Questa rivoluzione sottesa che sta operando è qualcosa che va oltre la nostra immaginazione, dalle conseguenze irragiungibili. L'era della macchina è senz'altro vicina ma, come suggerisci tu, potrebbe anche convivere con una parvenza di organicità spontanea per altri lustri. Osserviamo, meditiamo e condividiamo ... cos'altro possiamo fare?

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  4. Qualcos'altro da fare dovrebbe pur esserci. Vorrei scoprirla
    Saluti
    Dan

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    1. Qualcosa accadrà, una reazione nascerà. Comunque sia osservare, meditare e condividere non sono operazioni di poco conto, tutt'altro. Ciao

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    2. Ciao Ghigo, hai ragione sono fondamentali, spero fortemente possa nascere una reazione prima che avvenga l'irrimediabile.
      Saluti
      Dan

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  5. ...scusate se insisto...in tempi in cui nonostante tutto l'uomo dimostro' un maggior affinamento interiore le diverse civilta' poterono testimoniare a livello esteriore molteplici fioriture in tutte le arti, edificando qualcosa che attraverso la materia restituiva il senso del sublime realizzato in terra. Questo nonostante potessero scannarsi gli uni con gli altri senza troppi convenevoli. Adesso che l'evidenza manifesta appare disgregata come non mai, contaminata oltre ogni dire e il cosiddetto macrocosmo dimostra evidenti segni di cedimento strutturale e' proprio ora: QUI E ORA che deve accendersi la reazione, intesa come irripetibile occasione di aumentata consapevolezza interiore. Se un tempo gli uomini potevano saldarsi gli uni con gli altri edificando architetture sublimi, oggi scollati come siamo...direi atomizzati e dispersi nella piu' completa indifferenza massificante, oggi e solo oggi si rende sempre piu' evidente la necessita' di edificare interiormente un senso esistenziale prodigiosamente insignificante, altrimenti il progresso ci dirotta su soluzioni vitali solo immiserenti. La reazione e' solo interiore ed e' determinata dalla capacita' di attenzione di ognuno. Ognuno ad ogni istante e' chiamato a scegliere a quale ordine di riferimenti consegnare le proprie suggestioni. Da te stesso inoltrati verso te stesso. Chiarificati nelle tenebre dell'anima se puoi. Altrimenti altri preordinano alacremente differenti percorsi diretti verso una dimensione totalmente impura e propriamente larvale, quella che l'avvento dell'A.I. gia' preconizza e benche' l'irrimediabile sia gia' avvenuto, l'ultima scelta appartiene alla singola unita' sensibile e cosciente, apparentemente divisa cosi' come misteriosamente interconnessa con altre simili tensioni elettive che di questi tempi, anche se non possono rifondare a livello esteriore alcun tipo di sodalizio riconsolidante l'armonia dispersa, l'individuo singolo puo' in ogni caso tracciare in se stesso un vallo eterico inviolabile. In un certo senso il crepuscolo dell'umanita' fu preavvisato dal solco augurale che in un tempo percepito come estremamente antico circoscrisse la fondazione stessa di Roma. Cio' che si qualifica come irrimediabile indica anche la possibilita' estrema ed estremamente 'felice' di poter ri-affermare, pur circondati dall'irrimediabile degrado, la sopravvivenza della segreta meraviglia dell'essere, del suo barlume appena intuibile ma ugualmente riconoscibile come stima residuale della potenza piu' enigmatica dell'universo inesplicabilmente connessa al Nulla, irraggiungibile alle volutta' dell'ego, in quanto il pervenirvi determinerebbe il suo dissolvimento e solo a questo l'individuo dovrebbe oggi mirare. Altre aspettative sono solo abbagli e depistaggi che distolgono dal recupero della primordiale determinazione da cui scaturi' la nostra mortificata essenza geniale e che in un tempo prima del tempo il demiurgo omicida intese profanare. Scusate anche l'accaloramento e l'estrema assertivita' di determinate convinzioni Alla fine tutto cio' vale a dire un bel nulla

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  6. Grazie Giovanni, pensieri accalorati che prefigurano un'intensa attività preparatoria e difensiva eppure feconda. Siamo solo esseri umani ma proprio per questo capaci di grandi imprese. Se i macrosistemi sono fuori dalla nostra portata intuitiva, la nostra interiorità può rivelarsi come il campo di battaglia decisivo, quello in cui abbiamo non poche possibilità di vittoria.

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  7. Tempo fa non credevo a certe teorie “estreme”, alla presenza di entità non organiche immensamente persuasive e deleterie, ma oggi, dopo anni passati ad indagare la realtà posta dietro la “realtà” mediatica – un insieme di concetti, nozioni, elementi del tutto artefatti e piegati alla volontà dei miserabili potenti - mi convinco sempre più che tutto il male, anzi il Male, con la emme maiuscola, quello atroce, gratuito e insopportabile, non possa essere frutto di sole menti umane, seppur perverse in maniera abnorme, no, ci deve essere altro.
    Altri esseri si servono della feccia umana, feccia composta dai cosiddetti potenti, che a loro volta impartiscono ordini ai propri lacchè: “intellettuali”, “scienziati”, papi, ministri etc. questi ultimi, in cambio di privilegi di ogni tipo, si impegnano nel diffondere ogni sorta di veleno, sia immateriale sia organico, ogni servo ha il suo compito predefinito, tutti i servi rispondono agli stessi potentati ai cui vertici si trovano, come già detto, personaggi immondi in contatto con entità lucifughe.
    Cosa cercano da millenni(forse da sempre) queste entità? Come mai sfruttano la depravazione di esseri sub-umani per poter agire nel mondo materiale con lo scopo di abbruttire il più possibile gli esseri umani? Sono forse invidiosi dell’humanitas, o di particelle divine che, nonostante tutto, ancora albergano in alcuni uomini?
    Domande cui è arduo rispondere, però, soltanto il ragionare in questo modo, il porsi questo tipo di domande, potrà, suppongo, avvinarci alla verità.
    Saremo(siamo, in realtà) presi per pazzi - o peggio ancora – dalla massa acefala, ma non importa, non m’importa più ormai; se per trovare un senso all’esistenza e difendere i nostri valori, come scrive l’ottimo Giovanni Anella - che saluto e apprezzo, avendo letto molte sue riflessioni – siamo condannati all’isolamento, dobbiamo accettarlo, poiché non di vera condanna si tratta, quanto piuttosto di un’opportunità, una via preclusa ai mediocri; televisionati, pallonari, palloni gonfiati e idioti vari.
    Un saluto.
    Gaspar

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  8. Errata corrige: Giovanni Ranella e non Anella.

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